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venerdì 27 aprile 2012

Un nuovo esperto per il laboratorio di Cryo-Save in Belgio

Il Dr. Marcin Jurga è specializzato in biologia delle cellule staminali adulte, in neuroscienze e in ingegneria tissutale. La sua attività è focalizzata nello sviluppo di nuove metodologie per l'applicazione di cellule staminali adulte nella tossicologia in vitro e nella medicina rigenerativa. Parte dei suoi studi e della ricerca svolta presso Cryo-Save si basa sull'analisi di cellule fresche e cryo-conservate isolate dal tessuto adiposo e cordonale, per mostrare le loro  caratteristiche, la loro notevole capacità di crescita in vitro e la loro capacità di differenziazione multi-lignaggio.
 
Lyon, 24/04/2012
Il Dr. Marcin Jurga è specializzato in biologia delle cellule staminali adulte, in neuroscienze e in ingegneria tissutale. La sua attività è focalizzata nello sviluppo di nuove metodologie per l'applicazione di cellule staminali adulte nella tossicologia in vitro e nella medicina rigenerativa. Parte dei suoi studi e della ricerca svolta presso Cryo-Save si basa sull'analisi di cellule fresche e cryo-conservate isolate dal tessuto adiposo e cordonale, per mostrare le loro  caratteristiche, la loro notevole capacità di crescita in vitro e la loro capacità di differenziazione multi-lignaggio.
Arnoud Van Tulder, CEO di Cryo-Save: "Cryo-Save crede fermamente nel progresso delle terapie a base di cellule staminali. I servizi di cryo-conservazione delle cellule staminali rappresentano il nostro core business, ma siamo anche impegnati nell'incrementazione dell'uso potenziale delle cellule staminali e nella realizzazione di quegli strumenti necessari per affrontare problematiche mediche irrisolte legate alle cellule staminali". Il dott. Jurga è un esperto ricercatore nel campo delle cellule staminali con un'ampia esperienza internazionale. È stato team leader e ricercatore senior presso il Cell Therapy Research Institutedi Lione, in Francia, e precedentemente aveva ottenuto un assegno di ricerca presso il Centre for Life, dell'Università di Newcastle nel Regno Unito. Ha conseguito il dottorato di ricerca in Polonia, presso il Centro di ricerca medica Mossakowski dell'Accademia polacca delle Scienze di Varsavia. Il prossimo maggio, il dott. Jurga ha in programma di conseguire un diploma di abilitazione presso l'Università Lyon 1 Claude-Bernard in Francia. La sua tesi di abilitazione è intitolata: "Stem Cell Therapy and Neutral Tissue Engineering in Regeneration of Central Nervous System" (Terapia con le cellule staminali e ingegnerizzazione del tessuto neutro nella rigenerazione del sistema nervoso centrale).
Cryo-Save, la banca delle cellule staminali leader a livello internazionale, conserva già oltre 200.000 campioni di sangue cordonale, tessuto cordonale e tessuto adiposo. Già numerose patologie sono trattabili con il ricorso alle cellule staminali e il numero di trattamenti non farà che aumentare. Guidata da una strategia aziendale a livello internazionale, Cryo-Save è attualmente presente in oltre 40 Paesi in quattro continenti, con strutture di elaborazione e conservazione ultramoderne in Stati Uniti, Belgio, Germania, Dubai, India, Sudafrica e Francia (in attesa di convalida).

FONTE http://www.informazione.it

giovedì 26 aprile 2012

Salute: il 2 maggio Giornata Nazionale Artrosi alle mani

Milano, 23 apr - Si celebra il 2 maggio la Seconda Giornata Nazionale dell'Artrosi alle Mani. L'iniziativa e' promossa dall'Associazione GICAM, Gruppo Italiano Chirurghi Amici della Mano in collaborazione con l'IICM, Istituto Italiano di Chirurgia della Mano di Monza, il centro di eccellenza diretto dal professor Marco Lanzetta, chirurgo noto a livello internazionale per aver partecipato all'esecuzione del primo trapianto di mano al mondo.

La prima campagna e' stata organizzata nel gennaio del 2011 e ha raggiunto il grande risultato di 250 persone visitate sul territorio italiano.

Telefonando al numero 039-2324219 sara' possibile prenotare una visita gratuita in cinque citta' italiane (Monza, Monastier di Treviso, Bologna, Roma e Foggia).

''Il messaggio principale che vogliamo diffondere con questa Campagna e' il concetto che l'artrosi alle mani si puo' curare in tanti modi con grandissimi risultati e con elevati miglioramenti della qualita' della vita dei pazienti- afferma Lanzetta - quando il paziente si rivolge ai nostri centri per un consulto, diagnostichiamo per prima cosa il livello di gravita' della malattia. Solo in questo modo e' possibile scegliere una cura personalizzata, studiata per i singoli pazienti e secondo il grado di gravita' raggiunto dalla malattia'' ''Qualora l'intervento chirurgico risultasse necessario, - precisa - grazie alle nuove tecniche di microchirurgia questo diventa risolutivo e garantisce un risultato che persiste per sempre.

Grazie a interventi in anestesia locale e ricoveri in day hospital, il paziente recupera in circa otto settimane''. Ma l'approccio chirurgico alla malattia non e' l'unica soluzione. In alcuni casi vengono consigliate terapie innovative differenti: utilizzo delle cellule staminali con procedure mini invasive in artroscopia; utilizzo di terapie che si basano sull'applicazione indolore di gel contenenti farmaci specifici, che vanno applicati sulle articolazioni colpite e che vengono fatti penetrare tramite fonti di energia che ne consentono la diffusione in profondita', in corrispondenza dei tessuti malati. In questo modo il paziente puo' beneficiare di un dosaggio di medicinali antinfiammatori molto superiore a quello che assumerebbe per via orale o con un'iniezione, senza subirne gli effetti collaterali proprio perche' il farmaco non viene assorbito dal sangue ma direttamente dalle articolazioni. E poi la prevenzione, effettuata attraverso una dieta alimentare anti artrosi. La dieta viene studiata per ogni singolo paziente e viene messa a punto dopo esami del sangue, delle urine e della saliva.

Oppure la prevenzione effettuata tramite un programma di fisioterapia studiato insieme a un tecnico della riabilitazione, che prevede alcune sedute nei centri specializzati e un mantenimento degli esercizi a domicilio.

L'artrosi e' una malattia articolare cronico - degenerativa, a carattere progressivo che colpisce in Italia circa 4 milioni di persone di cui, in base alle stime dei dati Istat, 640.000 in Lombardia (280.000 in Emilia Romagna, 360.000 nel Lazio, 320.000 in Veneto). Interessa principalmente le persone anziane ma anche i giovani possono soffrirne.

I segni tipici dell'artrosi delle mani possono riscontrarsi nell'80% della popolazione oltre i 65 anni di eta'. Al di sotto dei 45 anni compare con eguale frequenza nel sesso maschile e femminile mentre oltre i 50 anni risultano maggiormente colpite le donne.

FONTE:  http://salute.asca.it

lunedì 23 aprile 2012

Staminali mesenchimali per il tumore osseo infantile

Un nuovo progetto di ricerca si pone come obiettivo l'utilizzo di cellule staminali mesenchimali per il trattamento dei tumori ossei infantili. L'adozione di questo tipo di tecnica dovrebbe aiutare i medici a ricostruire nella maniera migliore possibile l'arto dei bambini colpiti dalla patologia.
Al raggiungimento dell'obiettivo partecipano l'Associazione 'Noi per Voi per il Meyer', che coinvolge lo spin off Dival Toscana dell'università degli studi di Firenze, la Cell Factory dell'azienda ospedaliero universitaria Meyer e il centro di ortopedia oncologica e ricostruttiva-traumatologico ortopedico Aou di Careggi.
I medici sperano di arrivare ai primi risultati nel giro di un anno, anche grazie al finanziamento di 200 mila euro garantito dalla Fondazione Just Italia. Annarosa Arcangeli, ricercatrice presso il dipartimento di Patologia e Oncologia sperimentali dell'Università di di Firenze, illustra i dettagli della sinergia messa in atto: “il Centro clinico di Oncologia ricostruttiva dell'ospedale Careggi adotta per i piccoli pazienti terapie rigenerative utilizzando le cellule staminali; la Cell Factory del Meyer è preposta ad espanderle in vitro, rendendole idonee alla ricostruzione dell'osso malato; mentre il laboratorio di ricerca di mia competenza sarà incaricato di validare la preparazione delle staminali, confermandone funzionalità e assenza di effetti negativi".
"La Cell Factory del Meyer - aggiunge il responsabile del dipartimento Franco Bambi - ha scelto di puntare sulle cellule staminali mesenchimali per le loro caratteristiche: sono infatti capaci di autorinnovarsi e differenziarsi, diventando i 'mattoni' di terapie innovative in molteplici campi. Queste cellule possono essere utilizzate per ripopolare strutture naturali o sintetiche, impiantate a scopo sostitutivo in resezioni ossee dovute a tumore. Inoltre, opportunamente 'ingegnerizzate' potranno diventare mezzi di trasporto di composti bioattivi sulle cellule tumorali, contribuendo alla regressione di gravi forme tumorali"

FONTE: http://www.italiasalute.it

mercoledì 11 aprile 2012

Fibrosi polmonare idiopatica, nuovi farmaci e potenzialità delle cellule staminali

Un recente studio italiano, pubblicato sull’ European Resipratory Journal, ha indagato le potenzialità delle cellule staminali embrionali epiteliali per il trattamento della Fibrosi Polmonare idiopatica (IPF). Lo studio, condotto dal prof. Cesare Saltini e con il team di ricerca del Centro di Genetica Medica del Prof Giuseppe Novelli all’Università di Tor Vergata di Roma, ha sperimentato sul modello animale le potenzialità rigenerative e antinfiammatorie delle cellule staminali sulla malattia polmonare.
I topi così trattati hanno mostrato una rigenerazione polmonare.  Il prof. Saltini ci ha spiegato che difficilmente in Italia questo tipo di sperimentazione potrà essere immediatamente trasportata sui pazienti umani, a causa delle problematiche di carattere etico legate all’utilizzo delle cellule staminali embrionali. Ci ha però spiegato che esiste un’altra via percorribile che interessa le cellule staminali mesenchimali (cellule staminali adulte, più facilmente gestibili). “Esiste uno studio in corso che utilizza le cellule staminali mesenchimali, estratte dal tessuto adiposo sottocutaneo, sui pazienti affetti da Fibrosi Polmonare Idiopatica. Queste cellule agiscono da immunosoppressori riducendo lo stato infiammatorio dei pazienti. Questa potrebbe essere una nuova prospettiva ed abbiamo in corso la programmazione di una sperimentazione in collaborazione con il Prof . Valerio Cervelli  , della Chirurgia Plastica di Tor Vergata.”

Ciò che invece attualmente è divenuto disponibile per il trattamento della IPF sono i nuovi farmaci: “Dopo dieci anni di sforzi finalmente cominciamo a vedere i risultati sulla sperimentazione farmacologica, e questo è un passo importante. Il Pirfenidone, un farmaco in grado di rallentare efficacemente la malattia è stato approvato dall’Agenzia Europea del Farmaco (EMA). Un altro farmaco, potenzialmente efficace è in fase avanzata di sperimentazione. Si tratta del BIBF11-20 (Vargatef), per i primi risultati pubblicati indicano un effetto dose dipendente sulla capacità del farmaco di rallentare la malattia e di prevenire le accelerazioni di malattia. Questi farmaci rallentano la progressione della malattia, aumentando le reali prospettive di cura dei pazienti.”

FONTE: http://www.osservatoriomalattierare.it

martedì 10 aprile 2012

Al Rizzoli l'ESF Exploratory Workshop "Around mesenchymal stem cells"

Con il sostegno della European Science Foundation (ESF) e il patrocinio dell’Università di Bologna, nei giorni 12 e 13 aprile si terrà presso la Sala Vasari dell’Istituto Rizzoli l’Exploratory Workshop “Around mesenchymal stem cells: dissection and exploitation of secretory activity of MSC for regenerative medicine and anticancer therapies”.
Scopo dell’incontro è mettere a confronto l’esperienza di un gruppo di 20 ricercatori europei impegnati nell’ottimizzazione delle terapie basate sull’attività paracrina delle cellule staminali mesenchimali, settore emergente negli ambiti della Medicina Rigenerativa e dell’Oncologia.
All’incontro parteciperà come osservatore Isabel Varela Nieto, membro dello Standing Committee for the European Medical Research Councils. L’evento costituirà infatti l’occasione per incrementare la collaborazione europea anche in vista del futuro programma Horizon 2020 promosso dalla Commissione Europea.
Il workshop è organizzato da Nicola Baldini, professore di Malattie dell’Apparato Locomotore dell’Università di Bologna e responsabile della SSD Fisiopatologia Ortopedica e Medicina Rigenerativa dell’Istituto Ortopedico Rizzoli, e da Massimo Dominici, ricercatore dell’Università di Modena e Reggio Emilia e responsabile del Laboratorio di Biologia Cellulare e Terapie Oncologiche Avanzate del Policlinico Universitario di Modena.

FONTE: http://www.ior.it/area-stampa/news/al-rizzoli-lesf-exploratory-workshop-around-mesenchymal-stem-cells