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lunedì 23 aprile 2012

Staminali mesenchimali per il tumore osseo infantile

Un nuovo progetto di ricerca si pone come obiettivo l'utilizzo di cellule staminali mesenchimali per il trattamento dei tumori ossei infantili. L'adozione di questo tipo di tecnica dovrebbe aiutare i medici a ricostruire nella maniera migliore possibile l'arto dei bambini colpiti dalla patologia.
Al raggiungimento dell'obiettivo partecipano l'Associazione 'Noi per Voi per il Meyer', che coinvolge lo spin off Dival Toscana dell'università degli studi di Firenze, la Cell Factory dell'azienda ospedaliero universitaria Meyer e il centro di ortopedia oncologica e ricostruttiva-traumatologico ortopedico Aou di Careggi.
I medici sperano di arrivare ai primi risultati nel giro di un anno, anche grazie al finanziamento di 200 mila euro garantito dalla Fondazione Just Italia. Annarosa Arcangeli, ricercatrice presso il dipartimento di Patologia e Oncologia sperimentali dell'Università di di Firenze, illustra i dettagli della sinergia messa in atto: “il Centro clinico di Oncologia ricostruttiva dell'ospedale Careggi adotta per i piccoli pazienti terapie rigenerative utilizzando le cellule staminali; la Cell Factory del Meyer è preposta ad espanderle in vitro, rendendole idonee alla ricostruzione dell'osso malato; mentre il laboratorio di ricerca di mia competenza sarà incaricato di validare la preparazione delle staminali, confermandone funzionalità e assenza di effetti negativi".
"La Cell Factory del Meyer - aggiunge il responsabile del dipartimento Franco Bambi - ha scelto di puntare sulle cellule staminali mesenchimali per le loro caratteristiche: sono infatti capaci di autorinnovarsi e differenziarsi, diventando i 'mattoni' di terapie innovative in molteplici campi. Queste cellule possono essere utilizzate per ripopolare strutture naturali o sintetiche, impiantate a scopo sostitutivo in resezioni ossee dovute a tumore. Inoltre, opportunamente 'ingegnerizzate' potranno diventare mezzi di trasporto di composti bioattivi sulle cellule tumorali, contribuendo alla regressione di gravi forme tumorali"

FONTE: http://www.italiasalute.it

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