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martedì 31 gennaio 2012

Staminali per il morbo di Dupuytren

La malattia o morbo di Dupuytren è una patologia a carico della mano caratterizzata dalla flessione progressiva e permanente di uno o più dita, ed è fra tutte le forme di deformità della mano la più comune. Il Prof. Franco Bassetto ha recentemente condotto uno studio su pazienti affetti da morbo di Dupuytren, che consiste nell’innesto di grasso autologo esteso a tutto il palmo. I risultati sono positivi. L'utilizo di tessuto adiposo nel trattamento del morbo di Dupuytren permette un approccio meno invasivo all'intervento chirurgico standard. Sono comunque necesari altri studi per testare la sicurezza di tale metodo.

FONTE: http://www.icat2011.org/full_programme.pdf

Emioatrofia facciale e lipofilling.

Al recente congresso ICAT la Prof.ssa Egle Muti ha presentato i risultati ottenuti in un caso di grave emiatrofia facciale trattata con un intervento di lipofilling. Con un solo lipofilling il team della Prof.ssa Muti è riuscito a ripristinare una quasi perfetta fisionomia del viso. Ulteriori informazioni sui trattamenti a base di tesusto adiposo su http://www.ilmiofuturo.it

FONTE: www.facebook.com/cryolipitalia

domenica 15 gennaio 2012

Rizoartrosi e staminali



Dal recente congresso ICAT (International Conference on Adipose Tissue) 



CMC ARTHRITIS EARLY STAGES. LIPOFILLING VERSUS JALURONIC ACID INJECTION: 6 MOUNTH FOLLOW UP
Borgonovo Alberto, Melotto Antonio, Del Bene Massimo
Azienda Ospedaliera San Gerardo - Monza, I; Az. Osp. Desio e Vimercate U.O.C. Ortopedia e Traumatologia P.O.C. Carate Brianza-Giussano - MB, Italy

Introduzione e obiettivi La rizoartrosi è una condizione invalidante che si presenta con dolore alla base del pollice, instabilità, deformità e compromissione della funzionalità manuale. Rappresenta il 18% delle localizzazioni artrosiche nell’arto superiore. Molte opzioni terapeutiche sono state descritte, dalle più conservative come l’assunzione di FANS o splinting, infiltrazioni di cortico-steroidi o acido ialuronico a più invasive come l’intervento chirurgico. Recentemente abbiamo scoperto che il tessuto adiposo è un’importante risorsa di cellule staminali adulte che consentono, grazie alle loro innumerevoli proprietà,la riparazione dei tessuti circostanti attraverso l’angiogenesi o la vasculogenesi, il potenziamento della risposta immunitaria, la rimozione delle cellule difettose,il rilascio di ormoni, citochine e fattori di crescita.
La proposta di questo studio è stata quella di valutare l’efficacia dell’ utilizzo dell’infiltrazione intra articolare di grasso autologo in un gruppo di 17 pazienti affetti da rizoartrosi al primo e secondo stadio della classificazione di Brunelli e la comparazione con il trattamento di infiltrazione con acido ialuronico.
Materiali e metodi al giugno 2010 ad oggi sono stati trattati 22 pazienti, valutati clinicamente e radiologicamente prima della procedura, a 3 - 6 - 12 mesi secondo criteri oggettivi (forza, presa, opposizione con Jamar e Pinch test) e soggettivi (dolore, attività manuali, soddisfazione personale). Di
questi pazienti 17 sono stati rivalutati ad almeno 6 mesi ed una paziente è stata esclusa dallo studio perchè ha subito altre infiltrazioni locali presso altro centro. Di questi pazienti 6 risultavano affetti da rizoartrosi di grado 0 dolorosa (2 dei quali associati a malattia di De Quervain trattata contestualmente alla procedura), 10 di grado 1(uno dei quali trattato contestualmente per malattia di De Quervain) e 1 di grado 2. I pazienti sono stati paragonati a gruppo storico di 43 pazienti trattati con acido ialuronico ad alto peso molecolare
con singola infiltrazione. La procedura è sempre stata eseguita dal medesimo operatore e la valutazione è sempre stata somministrata da medesimo altro operatore
Risultati Due sono i vantaggi riscontrati da questa metodica
1) rapido recupero delle normali attività quotidiane e scarsa invasività della procedura (paragonabili ad unica infiltrazione con acido ialuronico ad alto peso molecolare),
 2) riduzione del dolore ed alta soddisfazione del paziente (con risultati superiori rispetto ad unica infiltrazione di acido ialuronico ad alto peso molecolare). I risultati sino ad oggi hanno dimostrato un eccellente risultato nel 50 % dei pazienti, un buon risultato nel 18.75 % dei pazienti e solo un 12.5 % di
risultati non soddisfacenti. Da segnalare che 1 paziente (grado 2 di Brunelli) è stato posto in nota operatoria 9 mesi dopo il trattamento e 1 paziente si è dimostrato completamente insoddisfatto dalla procedura a 6 mesi nonostante un lieve miglioramento oggettivo dei dati. La procedura di infiltrazione con grasso autologo si e’ dimostrata superiore a 6 mesi rispetto all’infiltrazione con acido ialuronico in oltre il 68% dei pazienti con un miglioramento medio globale dei dati di circa il 9%
Discussione e conclusioni Il grasso autologo può essere considerato un filler ideale poichè è abbondante e velocemente disponibile, non costoso, compatibile e può essere facilmente prelevato e ripetuto. Le cellule staminali contenute possono fornire una spiegazione degli effetti curativi da noi dimostrati. Tuttavia, alcuni meccanismi di guarigione e gli effetti di interazione tra tessuti sono da chiarire. Per questo motivo auspichiamo ulteriori studi, soprattutto dal punto di vista immuno-istochimico

lunedì 2 gennaio 2012

Il tessuto adiposo aiuta a correggere le asimmetrie mammarie.


Le asimmetrie del seno si caratterizzano per una differente forma o volume delle ghiandole mammarie e/o anomala disposizione o numero del complesso areola capezzolo. Si distinguono in congenite e acquisite. Le asimmetrie congenite si rendono evidenti durante l’adolescenza e e possono manifestarsi come: amastia (assenza della ghiandola mammaria) od ipomastia (deficit di sviluppo ). Le asimmetrie acquisite, invece, derivano principalmente da cause traumatiche, infettive e iatrogene (esiti interventi chirurgici o radioterapia).

La simmetrizzazione (correzione) avviene mediante l’innesto di tessuto adiposo nella mammella.
Per maggiori informazioni http://fattibile.it

Radiodermite.

Si tratta di una lesione cutanea provocata dall’azione di radiazioni ionizzanti (raggi X e raggi gamma) alle quali la cute sia stata esposta accidentalmente o nel corso di terapie radianti per affezioni diverse. La radiodermite ha caratteristiche che dipendono sia dal tipo e dalla sede cutanea interessata e dalla sensibilità individuale: da un semplice arrossamento a disturbi della pigmentazione cutanea, fino a gravi lesioni necrotiche e ulcerative.
Il grasso, prelevato in precedenza, viene iniettato nella zona da trattare mediante l’utilizzo di cannule sottilissime. Per maggiori informazioni http://fattibile.it

Una ricerca per aiutare chi soffre di parodontite.

La parodontite, o periodontite, è un’infezione dei tessuti parodontali che determina una perdita d’attacco dei denti rispetto all’alveolo, con conseguente formazione di tasche parodontali, mobilità dentale, sanguinamento gengivale, fino alla perdita di uno o più denti.

La ricerca della Clinica Odontoiatrica dell’Università Milano -Bicocca, diretta da Marco Baldoni, dal titolo: “Rigenerazione di osso alveolare mediante l’utilizzo di cellule staminali mesenchimali adulte, prelevate da midollo osseo, ottenuta mediante sperimentazione clinica su umano”, consiste nel prelievo delle cellule staminali mesenchimali del paziente che vengono espanse e inserite in uno scaffold. Per maggiori informazioni http://fattibile.it

Evitare il rigetto utilizzando le staminali?

Si parla di rigetto quando il sistema immunitario di un paziente sottoposto ad un trapianto, attacca il nuovo organo riconoscendole come non-self infettivo. Il rigetto dell’organo trapiantato può avvenire in tempi variabili, generalmente si definisce iperacuto quando si manifesta entro le 24 ore dall’intervento chirurgico. Il rigetto è un fenomeno controllato geneticamente ad opera del prodotto di geni appartenenti al complesso maggiore di istocompatibilità, che sono altamente polimorfici nella popolazione.

Una possibilità per indurre tolleranza è legata ad una nuova strategia di terapia cellulare. Questa tecnica consiste nel trapiantare organi insieme a cellule staminali mesenchimali, isolate in precedenza dallo stesso paziente ricevente il trapianto. Per maggiroi informazioni http://fattibile.it

Staminali per combattere la sclerosi multipla: studio in corso!

La sclerosi multipla è una malattia neurologica cronica, auto-immune e progressivamente invalidante: colpisce il sistema nervoso centrale, cioè il cervello, il midollo spinale e i nervi ottici. La malattia causa danni alla mielina, il rivestimento protettivo che circonda le fibre nervose, interferendo con lo scambio di messaggi fra il cervello e le altre parti del corpo. I danni provocati dall’attacco alla mielina lasciano delle cicatrici nel tessuto del sistema nervoso centrale, da cui “sclerosi” e “sclerosi a placche”.

Nei pazienti con sclerosi multipla secondaria progressiva vengono somministrate cellule staminali mesenchimali autologhe (isolate da tessuto adiposo), somministrate per via endovenosa.
Per maggiori informazioni http://fattibile.it